Blog didattico della classe 2.0 della scuola secondaria I° "Bagnolini" di Villadossola negli a.s. 2010/2011 e 2011/2012. ATTUALMENTE E' IL BLOG DELLA CLASSE 3^D.
sabato 31 dicembre 2011
The Boxing Day
Per festeggiare il Boxing day, agli inizi dell’ottocento si diffuse l’abitudine di organizzare tornei sportivi, in particolare di calcio. A livello amatoriale, prima che arrivasse la First Division (l’antenato della Premier League, il campionato calcistico inglese), il 26 dicembre (e a Natale) venivano organizzati incontri calcistici di ogni genere: scapoli contro ammogliati, lavoratori contro disoccupati,giocatori con cognomi la cui iniziale era compresa fra la A e la M contro giocatori con iniziali del cognome compresa fra la N e la Z. Tutte le partite avvenivano a livello locale, perché il 26 dicembre era tradizione spostarsi poco.
La prima partita ufficiale del Boxing Day risale al 1860 a Sheffield, quando si affrontarono le due squadre più antiche del mondo, lo Sheffield FC e l’Hallam FC. Quando poi venne istituita la First Division, giocare il 26 dicembre divenne una tradizione ufficiale. Anzi, nei primi decenni di vita della massima serie di calcio inglese, si giocava sia a Natale che a Santo Stefano in modo che due squadre, il più delle volte della stessa città, potessero giocare sia l’andata che il ritorno, un giorno dopo l’altro.
Tuttavia, con gli anni, il calcio nel giorno di Natale ha perso molto fascino. Calciatori, arbitri, allenatori e dirigenti si sono opposti perché non volevano giocare due giorni consecutivi e almeno il 25 dicembre preferivano spenderlo in famiglia. Inoltre si creavano spesso anche problemi di ordine pubblico, soprattutto per quanto riguardava i trasporti.
Quest’anno il giorno di Natale, il campionato inglese si è svolto normalmente come da tradizione.
Ecco i risultati:
Arsenal 1 - 1Wanderers
Bolton 0 - 2Newcastle
Chelsea 1 - 1 Fulham
Liverpool 1 - 1 Blackburn
Manchester Utd 5 - 0 Wigan
Norwich 0 - 2 Tottenham
Stoke City 0 - 0 A. Villa
Sunderland. 1 - 1 Everton
Swansea 1 - 1 QPR
West Bromwich 0 - 0 Manchester City
CAPODANNO!!!
Oggi volevo parlarvi di una cosa molto importante.
Adesso tutti noi ci stiamo preparando per salutare l'anno che finisce e ad accogliere quello che arriva.
Tra le tradizioni più usate per festeggiare c'è anche quella di accendere petardi e fuochi.
Questi possono essere belli da vedere se sono usati o architettati da mani esperte (come un adulto, in genere), ma se sono usati in maniera poco adatta come quando sono nelle mani di un ragazzino potrebbe essere pericoloso, provocando incidenti.
Dopo questo volevo dirvi anche che a causa di questi petardi che emanano dei botti, che possono essere molto forti, molti animali muoiono perché si spaventano dal rumore provocato oppure rimangono sordi.
Quindi io consiglio a chi di voi ha un animale domestico, come un cane o un gatto, di cercare di tenerlo in casa, così che i rumori possano essere meno forti.
Infatti io che ho tre gatte questa sera le terrò dentro casa.
Dopo tutto...Buon Anno!!!:)
Sara
mercoledì 28 dicembre 2011
Scelta delle superiori
Volevo sapere che cosa avevate scelto la scuola da frequentare, se siete andati agli open day e se il consiglio delle prof o dello psicologo (per chi è andato) ha cambiato la vostra scelta.
Io sono andato all'open day de "La Spezia" il giorno Sabato 17 Dicembre e devo dire che la scuola è bellissima. All'ingresso ho incontrato alcuni ragazzi e ragazze che non conoscevo. Quello stesso giorno era venuta una mia ex compagna delle elementari: Gaia De Giuli, ma non abbiamo fatto il giro insieme perché lei era interessata al classico mentre io allo scientifico IMA.
La scuola mi è sembrata molto grande e accogliente. Le prof hanno illustrato al nostro gruppo l'aula di geometria, quella di chimica, la biblioteca e ci hanno fatto una lezione nella 2ªIMA dove gli studenti ci hanno fatto vedere come si usa la LIM. Ovviamente io sapevo già tutto.
Ad un certo punto, nella 2ªIMA, la prof ha detto che l'anno scorso 7 alunni erano stati tagliati perché in totale erano troppi per fare una sola classe e pochi per farne due. Io e la mia famiglia ci siamo allarmati e siamo andati a chiedere alla prof se il fatto che io frequentavo la classe 2.0 poteva essere un vantaggio. Mi sono rassicurato molto nel sentire le sue parole: -sicuramente è molto importante ma non c'é nessuna certezza di avere il posto.-.
Alla fine del giro ci hanno salutato e me ne sono andato deciso sul futuro che intraprenderò.
La cose che mi è piaciuta di più è il rapporto che c'é tra studente e insegnante.
Ciao a tutti e grazie per l'attenzione.=)
Industria Ceretti
Agli inizi dell '800 il comune di Villadossola era un territorio la cui popolazione si dedicava prevalentemente all'agricoltura e alla pastorizia montana di piccole dimensioni. Il territorio, per le sue caratteristiche, aveva grandi possibilità d'industrializzazione: vi era abbondanza d' acqua per la produzione di energia elettrica, di boschi per la produzione di carbone e di minerali ferrosi.
È grazie a queste particolarità che la famiglia Ceretti, nel 1804, si spostò dalla Valle Antrona a Villadossola per costruire il primo piccolo insediamento con un forno ed un maglio per la lavorazione della ghisa che veniva prodotta a Viganella.
In ricordo di quel primo maglio, la zona di Villadossola che lo ospitò porta ancora oggi il nome di Maglietto.
Col passare degli anni venne modificato il letto del torrente Ovesca per consentire la costruzione della linea ferroviaria che collegava Novara al Sempione. La possibilità di sfruttare l'energia idroelettrica e il collegamento ferroviario favorirono lo sviluppo della nuova industria che sorse nella zona bonificata e che, oltre alla lavorazione della ghisa, si era ampliata con altre produzioni: bulloneria, laminazioni a caldo di ferro e acciaio e fonderia. Questo sviluppo dell'attività lavorativa richiamò la manodopera anche da altre regioni d'Italia, come Romagna e Veneto.
Nel tempo lo spostamento della fonderia in una struttura vicino alla stazione rappresentò un ulteriore ampliamento dell'attività lavorativa. Per agevolare lo scambio di merci tra i due stabilimenti venne costruita un tratto di linea tramviaria sul quale viaggiava un locomotore elettrico per trasportare i materiali dalla fonderia al laminatoio.
A quei tempi Villadossola era chiamata "La piccola Manchester"
Le mie vacanze di Natale
In particolare oggi vi voglio parlare di come ho passato la vigilia di Natale, il giorno di Natale e Santo Stefano.
La vigilia di Natale l'ho passata, come al solito, insieme ai miei parenti che abitano lontano. Loro vengono a festeggiare con noi tutti gli anni da Milano. Abbiamo fatto una cena molto abbondante a poi siamo andati alla messa di Natale al Villaggio. Siccome vengono da lontano non appena la messa è finita sono andati a casa perchè non si fidavano molto a fare la superstarda di notte visto che avevano anche dei bambini piccoli in macchina.
Il giorno di Natale l'ho passato, invece, insieme ai miei zii e le mie due nonne. Al mattino appena svegli io e mio fratello siamo subito corsi in salotto a scartare i regali. Subito dopo ne sono arrivati degli altri insieme agli zii. Abbiamo pranzato con un pò di avanzi della sera prima e lo stesso abbiamo fatto per la cena. Dopo ci siamo guardati un film tutti insieme fino a mezzanotte circa.
A Santo Stefano sono andata con i miei genitori e mio fratello a casa di mia zia a mangiare la polenta. Per smaltire un pò il pranzo abbiamo giocato alla wii. Per merenda mio zio ci ha preparato le zippole (un piatto tipico della Calabria). Per cena abbiamo mangiato minestra e dopo ci siamo guardati un film divertente tanto per tirare su il morale a tutti.
Ma le vacanze non sono ancora finite per fortuna. Manca ancora capodanno e la befana. E prima che mi dimentico vorrei fare gli auguri a tutte le donne befane:)
ANDREA
sabato 24 dicembre 2011
Buon Natale 2.0
prof. Buratti
lunedì 5 dicembre 2011
La storia dell’Industria "Ceretti"…dalle parole di mio nonno
La Ceretti era un’industria siderurgica, molto importante per Villadossola, divisa in due settori principali: la ferriera e la fonderia.
La ferriera dipendeva dall’acciaieria (luogo dove si fondeva il rottame di ferro con forni fusori), lavorava i suoi prodotti trasformandoli in laminari di tipi e misure differenti. All’interno della ferriera c’era il laminatoio dove venivano scaldati i prodotti dell’acciaieria (billette) a temperature superiori ai 1000 C°, per rendere il ferro malleabile.
La fonderia era il reparto dove degli operai specializzati, con degli appositi stampi, costruivano il modello per la fusione dei vari pezzi (valvolame, turbine..). Legato alla fonderia c’era poi il reparto sbavatura dove le fusioni venivano controllate e rifinite per la lavorazione meccanica.
Infine il ferro veniva lavorato attraverso dei macchinari per ottenere la forma e la dimensione desiderata.
L’esterno era costituito da diversi capannoni con la struttura in muratura e metallo nei quali scorrevano dei carro-ponti (gru) per trasportare i vari prodotti.
I turni di lavoro erano di 8 ore continuate (tre turni al giorno) per l’acciaieria e il laminatoio; la fonderia invece lavorava sempre 8 ore, ma solamente di giorno.
In seguito lo stabilimento fu spostato a Pallanzeno. Sui terreni della “ex-Ceretti” oggi sorgono il teatro “La Fabbrica”, alcuni negozi e delle abitazioni.
Questi dati sono relativi agli anni 1960-1970.
Questo è tutto.. Sara B. :)
sabato 3 dicembre 2011
Testimonianza sulla "Ceretti"
L’industria Ceretti
Testimonianza di: Emma Motetta
Il papà della mia nonna paterna ,che si chiamava Piero Motetta, lavorava in “Ceretti”. Ha cominciato a lavorare nei forni nel 1907,quando aveva appena 9 anni.
Ha lavorato fino a quando è scoppiata la Prima Guerra Mondiale perchè poi è stato mandato al fronte come soldato.
Alla fine della guerra ha ricominciato a lavorare in fabbrica fino al 1947. In quest’anno è scoppiata una bomba e il mio bisnonno è rimasto ferito ed è stato circa 9 mesi in ospedale. Ma non si è voluto arrendere ed ha ricominciato a lavorare alla “Ceretti” come fattorino fino alla chiusura della fabbrica.
Mia nonna ogni domenica andava in fabbrica a vedere la colata: c’erano dei grandi calderoni in cui buttavano i rottami dai quali uscivano delle grandi folate di aria calda e fuoco. Si formavano delle barre di ferro lunghe fino a 10 metri e larghe circa 1 metro. Erano poi messe sui treni che le trasportavano nelle altre fabbriche dove venivano lavorate.
Questa foto rappresenta il viale delle stazione di Villadossola; il primo uomo è il mio bisnonno e si trova davanti al cancello dell'entrata della fabbrica. Andrea Spinozzi 3ª D